Premesse teoriche
Tutti cresciamo e ci sviluppiamo grazie ai rapporti che intrecciamo con gli altri e che nel corso della vita continuiamo ad intrattenere. L’uomo è un animale sociale e in quanto tale ha bisogno degli altri per vivere e sopravvivere. La teoria dei sistemi familiari considera la famiglia come un’unità emotiva, come una rete di relazioni interdipendenti. Secondo tale teoria ogni persona non va considerata solo come un’entità psicologica autonoma ma come parte integrante del sistema familiare ed in quanto tale fortemente influenzata da quanto accade all’interno del sistema stesso. Possiamo paragonare il sistema al corpo umano e le singole persone agli organi di quel corpo. Se si ammala un organo tutto il corpo ne risente e così come il sistema/corpo umano a volte tende a somatizzare un disagio in un suo particolare organo, così pure il sistema-famiglia può tendere talvolta ad esprimere una particolare problematica attraverso un proprio membro che ne diventa così il capro espiatorio. Ogni sistema, sia esso familiare, scolastico, lavorativo, sportivo, amicale, ecc... , è particolare e diverso dagli altri, elabora le sue regole, le esprime attraverso un suo particolare linguaggio e le struttura mediante un proprio codice di comportamento secondo il quale è giusto o sbagliato fare o dire determinate cose.
Esistono però alcuni principi e meta-principi universalmente validi e comuni a tutti i sistemi in ogni parte del mondo il cui sovvertimento crea disagio e squilibrio all’interno del sistema stesso e nelle interazioni tra questo e gli altri sistemi. Sono quelli che Bert Hellinger, durante il periodo in cui era missionario in Africa, scoprì attraverso un’osservazione durata vent’anni rispetto a come agivano e si comportavano le famiglie. Hellinger chiamò questi principi dapprima “Ordini della Famiglia”, nome che trasformò poi in “Ordini dell’Amore” (attualmente parla di “Ordini dell’Anima” e “Ordini dello Spirito”). In ordine decrescente d’importanza essi sono:
1. Il principio di APPARTENENZA in base al quale ciascun membro appartenente di diritto al sistema deve essere preso in considerazione dal sistema stesso. Se qualcuno viene allontanato o dimenticato dal sistema si viene a creare una specie di vuoto che deve essere riempito attraverso un “irretimento”, ovvero un altro familiare più giovane non sarà libero di vivere la propria vita, ma dovrà in qualche modo prendere il posto di chi è stato escluso o allontanato.
2. Il principio di ANZIANITA’ secondo il quale chi c’era prima ha maggior importanza a livello sistemico rispetto a coloro che vengono dopo. Questo principio è valido rispetto alle persone appartenenti allo stesso sistema, mentre tra sistemi diversi vale la regola opposta, ovvero ha più importanza il sistema che viene dopo (ad esempio tra genitori e figli hanno peso sistemico maggiore i genitori, mentre tra la famiglia d’origine e la propria famiglia deve avere maggior importanza quest’ultima).
3. L’ EQUILIBRIO TRA IL DARE E IL PRENDERE per quanto riguarda relazioni di coppia, soldi, eredità, disponibilità personale, aiuti….