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Esperienze traumatiche, studi scientifici e Biodanza
Biodanza con Riccardo Cazzulo. Scuola Biodanza Liguria IBFed
Pubblicato da Riccardo Cazzulo in Articoli · Sabato 09 Mag 2020
Tags: PsicologiaBiodanzaSalute
  
Trovandoci totalmente avvolti dalle conseguenze di carattere sociale, economico e sanitario che, in questa fase pandemica, coinvolgono profondamente la stragrande maggioranza della popolazione, al di là della propria ubicazione geografica e status sociale, una riflessione ed analisi sugli effetti delle esperienze traumatiche si rende quanto mai opportuna.

Quali sono le conseguenze dell'esposizione alle esperienze traumatiche sulla salute mentale delle persone?

ADULTI
Possiamo riscontrarne di 3 tipologie: effetti psicologici, effetti biologici ed effetti sulla personalità.

Gli effetti psicologici agiscono sulla vita del soggetto e si manifestano in maniera maggiore in caso di precedenti esposizioni ad esperienze traumatiche simili.
Tali effetti varieranno in base alla rete e alle risorse sociali  sulle quali il soggetto può contare.
Dal punto di vista biologico l'incidenza sarà maggiore in caso di attuali disturbi psicosomatici (es. ansia) o disturbi mentali più gravi.
L'incidenza dell'esperienza traumatica varia anche in base alla vulnerabilità neuroendocrina del soggetto e ai relativi sistemi di risposta al trauma, strutture che si formano da bambini.
Infine hanno elevata incidenza gli aspetti di personalità come il grado di capacità di tollerare forti affetti, questo perchè il trauma attiva l'area emotiva attraverso ripetute emozioni come paura, impotenza e angoscia.
Importantissima inoltre risulta essere la capacità di adattamento ai cambiamenti.

ADOLESCENTI
Ancora più degni di attenzione risultano essere gli effetti delle esperienze traumatiche sugli adolescenti, che si trovano in una fase di vulnerabilità e crisi di identità. In questo passaggio di distacco dalle figure genitoriali sono pertanto favorite le riattivazioni dei traumi infantili.
Inoltre in questa fase della vita il cervello non ha ancora concluso il suo sviluppo, non sono ancora ben collegate le aree limbiche deputate alle emozioni con quelle della corteccia prefrontale relative alla razionalità e al comportamento e sono quindi più probabili risposte disadattive all'esperienza traumatica.

INFANZIA
La risposta all'esposizione al trauma nel bambino è maggiormente negativa quanto più è piccolo.
Se il trauma è causato da abusi all'interno della famiglia  i legami di attaccamento esistenti renderanno i suoi effetti ancor più dissocianti.
Entrano in gioco anche fattori biologici come il temperamento del bambino (Thomas e Chess 1977), che è alla base della costruzione della personalità, e in particolar modo la resilienza.
Determinante risulta essere l'immaturità dell'architettura cerebrale che, in questa fase, mostra un maggior sviluppo cognitivo dell'emisfero destro rispetto a quello sinistro. Un forte trauma in questa età porterà le conseguenza di un minor sviluppo neuronale che può giungere fino alla cosiddetta potatura neuronale (Synaptic pruning) di alcuni dei principali circuiti cerebrali, con gravi conseguenze sul controllo del comportamento e sullo sviluppo del senso morale.

EFFETTI DELL'ESPERIENZA TRAUMATICA SULLE AREE MENTALI
Si sviluppano su queste differenti sfere
  1. Attaccamento
  2. Funzionamento biologico
  3. Regolazione affettiva
  4. Comportamento
  5. Capacità cognitive
  6. Concetto di sé

ATTACCAMENTO
L'attaccamento fa riferimento al legame esistente con le figure di riferimento importanti, lo stile di attaccamento definito “sicuro” è fondamentale per un positivo approccio alle relazioni interpersonali e alle sfide della vita.
L'esposizione al trauma può produrre delle problematiche relative ai confini interpersonali che potranno risultare poco definiti e confusi, oppure troppo distanzianti.
Potranno svilupparsi sentimenti di sfiducia e sospettosità nelle relazioni interpersonali con il rischio di compromettere le relazioni interpersonali fino all'isolamento sociale.
Altro fattore negativo di estrema rilevanza risulta essere la difficoltà a sintonizzarsi con gli stati emozionali altrui.

FUNZIONAMENTO BIOLOGICO
Somatizzazioni di diverso tipo come dolori ed ansia, disturbi di analgesia nella sensibilità degli stimoli, disturbi sonno/veglia con insonnia e risvegli improvvisi.

REGOLAZIONE AFFETTIVA
Possono crearsi disturbi nell'autoregolazione degli affetti con alti e bassi umorali, rischio di alessitimia con relativa difficoltà a esprimere e a riconoscere le proprie ed altrui emozioni, fenomeni dissociativi che possono produrre delle difese eccessive, stati di coscienza alterati e mancanza di contatto con la realtà.

COMPORTAMENTO
Si può verificare una inadeguata modulazione degli impulsi attraverso reazioni aggressive, oppure un eccessivo bisogno di gratificazione di desideri immediati ai quali non si riesce a rinunciare. Comportamenti autodistruttivi e attitudine a comportamenti pericolosi.

FUNZIONAMENTO COGNITIVO
Difficoltà dell'attenzione su compiti normali nello studio e nel lavoro dovuta alla paura del ripetersi del trauma e difficoltà ad acquisire ed elaborare nuove informazioni, a causa di un'eccessiva difesa da nuovi traumi, con conseguente scarso interesse per ciò che è nuovo. Difficoltà di apprendimento.

CONCETTO DEL SE', IDENTITA'
Dissociazioni dovute ad una mancanza del senso di Sé integrato, in questa situazione non si ha la percezione di vivere pienamente in quanto molte parti del Sé risultano escluse dalla coscienza.
Difficoltà di separazione dagli altri, si tratta di quella condizione in cui la persona ha difficoltà a stare con se stesso e a programmare la vita con le relative difficoltà, può inoltre insorgere un'eccessiva richiesta di conferme da parte degli altri.
Anche l'autostima rischia di essere minata a causa del senso di impotenza di fronte al trauma che non si è riusciti ad evitare, ciò produce anche sentimenti di vergogna e colpa.


In base a questi studi, che rappresentano lo stato della ricerca attuale, ogni area della società cerca di intervenire per ridurre il danno conseguente all'esposizione al trauma da quella economica a quella clinica, da quella spirituale a quella sociale e politica  

COME INTERVENIRE ATTRAVERSO IL SISTEMA BIODANZA?
Anche chi si occupa di Biodanza è tenuto a porsi questo obiettivo cercando in questa fase, e in quelle a venire in base ai diversi passaggi della progressiva riapertura, di utilizzare quei punti di forza del Sistema Biodanza che possano facilitare la riduzione degli effetti dell'esperienza traumatica.

A livello mondiale in Biodanza si sta ragionando su questo tema e secondo un'analisi di quanto esposto, a mio avviso, sembra prioritario intervenire prevalentemente su queste dimensioni:
  • Sostegno, condivisione, ascolto e contenimento affettivo
  • Vitalità, ritorno progressivo a una vita piena di senso con le relative proposte di Biodanza
  • Vitalità, cercando attraverso gli esercizi di pulsazione tra l'azione e il riposo di rinforzare la predisposizione a un buon riposo.
  • Rinforzo dell'identità per favorire una migliorare integrazione del Sè
  • Alta concentrazione di esercizi che favoriscono un aumento dell'autostima e dell'autoaccettazione. In Biodanza sono molti e alla base del Sistema
  • Espressione di emozioni positive
  • Esercizi che favoriscono la comunione empatica con l'altro.
  • Esperienze che favoriscono la fiducia e l'apertura progressiva all'altro, qualificazione reciproca.
  • Altri...





Riccardo Cazzulo
Scuola Biodanza Liguria IBF
Italia


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